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Festeggiare San Michele

Festeggiare San Michele

Percorrendo la fascia zodiacale, il sole attraversa ogni anno i quattro punti cardinali chiamati equinozi e solstizi. Questi quattro punti, solstizi ed equinozi, coincidono con le quattro feste dette cardinali: Natale, Pasqua, S. Giovanni e San Michele, feste istituite dagli Iniziati per ricordare agli uomini che in quelle date il sole immette nell’universo delle forze particolarmente potenti, forze che gli uomini, se coscienti, hanno la possibilità di utilizzare per la loro evoluzione. Da un punto di vista spirituale l’autunno inizia qualche settimana prima dell’equinozio. Il suo avvio cosmico è la pioggia di meteoriti delle Perseidi, nota come “stelle cadenti di San Lorenzo”. Questo fenomeno rinnova annualmente il risultato della lotta di San Michele con il drago. Sulla terra si verificano processi di metamorfosi della vita del terreno: i batteri e i microrganismi trasformano tutto ciò che è caduto dagli alberi durante l’estate. Le foglie diventano humus ed il seme è l’avvio della nuova pianta: una morte che prepara una vita. In questo senso si può dire che l’aspetto più significativo dell’autunno è, per certi versi, il “muori e divieni”. 

La festa di San Michele, che fu celebrata per la prima volta da Rudolf Steiner nel 1923, cade il 29 settembre e vuole celebrare la volontà umana guidata dal pensiero cosciente e le forze superiori che riposano in ogni uomo, quelle che lo aiutano a compiere scelte fondate sulla moralità. L’immagine di Michele che combatte il drago invita a trovare in sé forze di volontà e di coraggio. La festa ci rammenta il nostro impegno nel collaborare alla creazione di quel mondo nuovo che Michele, Spirito del Tempo, ci dice essere il tempo di costruire.

Dice di lui Rudolf Steiner:

“Michael è’ un’entità Spirituale del tutto particolare: in sostanza non si manifesta se non le si porta incontro dalla terra qualche frutto di una evoluzione spirituale. Michele è uno spirito taciturno, mentre gli altri Arcangeli dirigenti sono spiriti loquaci, Michele è uno spirito che dà tutt’al più poche direttive, poiché quello che si riceve da lui non è veramente nella parola, ma nella forza dello sguardo: ciò è dovuto al fatto che in fondo Michele si occupa soprattutto di quanto gli uomini creano nella sfera spirituale. Egli vive negli effetti di ciò che gli uomini hanno creato, gli altri spiriti vivono piuttosto nelle cause. Gli altri spiriti immettono nell’uomo gli impulsi riguardo a ciò che deve fare, mentre Michele è il vero eroe spirituale della libertà. Egli lascia libertà di fare agli uomini, ma accoglie il frutto delle loro azioni per farli sempre più progredire nel cosmo, per proseguire insieme in tutte quelle azioni e attività che gli uomini non sono ancora in grado di compiere. Michele è lo spirito dal quale non derivano impulsi diretti, perchè nell’attuale periodo della sua reggenza gli eventi scaturiscono dalla libertà umana. Quando però l’uomo, mosso unicamente dalla sua libertà, stimolato dalla luce astrale, compie coscientemente o incoscientemente questo o quello, Michele trasferisce nel cosmo l’azione umana terrena, affinché divenga azione cosmica. Egli si preoccupa dunque delle conseguenze.
I veri pensatori sono coloro che servono Michele che essi considerano come il reggitore del pensiero cosmico. Michele infatti libera i pensieri dal giogo del cervello e gli apre il mondo del cuore…In lui l’immagine del mondo diviene rivelazione piena di saggezza che svela l’intelletto del mondo quale divina azione universale. In questa azione universale, vive la sollecitudine del Cristo per l’umanità; mediante la rivelazione universale di Michele, tale sollecitudine può così rivelarsi al cuore degli uomini. Il poter comunicare conoscenze spirituali sinora serbate nel mistero da varie comunità esoteriche si è reso possibile con l’avvento, quale Spirito del Tempo, dell’entità dell’Arcangelo Michele, alla fine del 19° secolo, il quale per sua propria natura, porta verso l’uomo l’impulso al voler conoscere tali misteri. Lo Spirito vuole che l’uomo Lo riconosca in piena coscienza e libertà. In questa attuale epoca storica a governare è dunque, proprio l’Arcangelo Michele.
Michael ha assunto la guida dell’umanità a partire dal 1879 succedendo a
Gabriele, e la terrà fino al 2233 trainandoci dall’Era dei Pesci a quella dell’Acquario. La precedente epoca governata da Gabriele è stata caratterizzata da impulsi che fanno capo a valori e tematiche dalla connotazione astrologica lunare, tendenti quindi a stimolare e incentivare i valori relativi ai legami di sangue, di razza, di nazionalità. In quell’ epoca, finita come dicevamo nel 1879, gli impulsi nazionalistici e di sangue erano sani e positivi nell’ottica dell’evoluzione dell’umanità, erano necessari per favorire lo sviluppo di certe nostre componenti. Nell’epoca attuale, invece, sono gli impulsi Micheliani ad essere sani e positivi, mentre quelli precedenti sono da considerarsi ormai anacronistici, retrogradi e quindi dannosi e involutivi, in quanto applicati al di fuori dell’epoca storica di Gabriele.
L’Arcangelo Michele è l’Entità Celeste di cui si serve il Creatore per esprimere il proprio pensiero nel mondo tangibile.
Michele e i suoi Angeli prelevano le esperienze vissute dalla nostra memoria per incorporarle al nostro Ego, o Io Superiore. Si tratta in effetti di memoria cosciente, perché le esperienze che non intaccano la nostra Coscienza vengono registrate, impresse nel nostro sangue e assimilate al processo post mortem. Grazie alla Preghiera che innalziamo all’Arcangelo Michele, i progetti del nostro Io Superiore (ossia i progetti opportunamente elaborati e ponderati) potranno trovare piena realizzazione….”

A scuola festeggiamo San Michele ogni anno. Lo festeggiamo con i bambini perché possano vivere ciò che sta alla base della scelta di fondare e mantenere nel tempo la Scuola Waldorf. Un atto di coraggio, che viene dopo un pensare cosciente, il quale ha mosso una decisione, una scelta rispetto a come muoversi nel mondo. Un atto di coraggio, che ha in sé un margine di rischio, il quale si supera sempre e di nuovo, nel momento in cui si rinnova in sé profondamente la scelta compiuta in origine. Fondare e volere una scuola Waldorf in cui la pedagogia possa vivere e dispiegarsi, in cui possa raggiungere tante singole individualità nell´elemento sociale che le riunisce, è un´impresa di grande coraggio. E´ soprattutto un´impresa che si rivolge al futuro. Con essa infatti non ci si propone di educare solo i bambini che oggi frequentano la scuola, bensì di formare nuovi pensieri, viventi e maturi, in cuori caldi, e su membra volenterose. Che possano dunque muoversi nel futuro e per il futuro.

 

Per il Collegio M. Alessandra Fabris





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