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CONVEGNO INSEGNANTI:
Dal Convegno Insegnanti
La luce di Christian Morgenstern nella scuola Waldorf
Poche settimane fa si è svolto il Convegno Insegnanti, organizzato dalla Federazione delle Scuole Steiner-Waldorf Italia, un prezioso momento di incontro e formazione rivolto agli insegnanti di tutte le scuole Steiner-Waldorf italiane.
Questo convegno, che ha avuto luogo presso la Libera Scuola Steiner-Waldorf Novalis di San Vendemiano (TV) dal 30 agosto al 1° settembre 2023, aveva come tema “La vita di Rudolf Steiner dal 1919 al 1925, impulsi per il futuro”, sviluppato in sei conferenze tenute dal Dott. Peter Selg.
Il Dott. Selg, medico, professore universitario e saggista, si è concentrato in particolare sugli eventi e sulla vita di Rudolf Steiner tra l’incendio dell’edificio del Goetheanum a Dornach (Svizzera) nella notte tra il 31 dicembre 1922 e il 1° gennaio 1923 e il convegno tenuto da Rudolf Steiner sempre a Dornach un anno dopo questo disastro, dal 24 dicembre 1923 – 1° gennaio 1924, il cosiddetto Convegno di Natale, con il quale Rudolf Steiner rifonda simbolicamente l’edificio del Goetheanum e dà nuovo impulso all’antroposofia e alla pedagogia.
Proprio la pedagogia e nello specifico la prima scuola Waldorf fondata a Stoccarda nel 1919, al termine della Prima Guerra Mondiale, era la creatura prediletta di Rudolf Steiner. La creatura che lui aveva seguito personalmente e con tanta apprensione, come un padre. L’unico atto di volontà tradotto in azione concreta quando lui era ancora in vita.
Che la pedagogia avesse per Rudolf Steiner un ruolo fondamentale nel rinnovamento sociale e che fosse il mezzo tramite il quale nell’umanità potesse concretizzarsi lo spirito fraterno e l’uomo potesse incontrare il suo prossimo, Steiner lo aveva espressamente manifestato già molto prima del Convegno di Natale e molto prima della fondazione della prima scuola. Già nel 1907 egli aveva infatti pubblicato un piccolo saggio dal titolo L’educazione del bambino dal punto di vista della scienza dello spirito (titolo originale Die Erziehung des Kindes vom Gesichtspunkt der Geisteswissenschaft – O.O.34).
Lui sperava che quel piccolo saggio potesse dare impulso alla nascita di scuole, ma questo non accadde, era ancora troppo presto. Ciascuno pensava egoisticamente soltanto ai propri figli. Solo dopo il disastro della Prima Guerra Mondiale Rudolf Steiner riuscì a fondare la prima scuola Waldorf, nel 1919 a Stoccarda.
La pedagogia fondata sulla vera conoscenza dell’uomo doveva essere dunque un impulso verso il rinnovamento sociale: il mondo dopo la Prima Guerra Mondiale era distrutto e proprio dall’educazione bisognava ripartire per un rinnovamento della società, affinché l’uomo potesse davvero incontrare il prossimo, in un anelito di pace e fratellanza. L’educazione, insomma, come via concreta per la pace. In quest’ottica la figura del maestro viene declinata in termini di responsabilità sociale.
Chi sapeva incontrare e collegare persone di etnie diverse era Christian Morgenstern, poeta amico di Rudolf Steiner, morto ancora giovane proprio a ridosso della Prima Guerra Mondiale, nel 1914.
Morgenstern era un’anima che voleva la pace. Aveva parlato con il comitato dei premi Nobel, dicendo che Steiner avrebbe meritato il Premio Nobel per la Pace. Lui aveva compreso l’anelito di Rudolf Steiner per un rinnovamento sociale che portasse l’uomo a incontrare il prossimo.
Nella vita di Rudolf Steiner, Christian Morgenstern rimase, ancor più dopo la sua morte avvenuta nel 1914, come una luce a illuminare i difficili anni bui che travolsero il mondo a partire dalla Prima Guerra Mondiale. La luce, d’altra parte, è già nel nome di Morgenstern, che significa “stella del mattino”, una stella da seguire.
La LUCE si manifestò con l’apertura della prima scuola Waldorf nel settembre del 1919.
Siamo arrivati all’anno 1919. L’Arcangelo Michele ha bisogno di uomini coraggiosi per portare a compimento la missione. Viene fondata la scuola, è la fondazione michaeliana della Scuola Waldorf. Steiner dice che la scuola vuole educare persone che portino un cambiamento sociale.
Freie Waldorfschule Uhlandshoehe, Stoccarda (foto del 1930)
Io stessa, quando iniziai ad insegnare, prima ancora di conoscere il legame tra Christian Morgenstern e Rudolf Steiner, sentii forte il richiamo di Morgenstern, che pure nel corso dei miei studi universitari non avevo mai incontrato.
Eppure, eccolo, nel timore dei miei primi passi come maestra, a illuminare il mio cammino, a offrirmi spunti, ad aiutarmi nei momenti di sconforto, a illuminare la direzione, a ricordarmi, non per via razionale o intellettualistica, che siamo qui in questa vita per uno scopo e che rinnegheremmo noi stessi in quanto esseri umani se non lavorassimo, anche nei momenti più difficili e bui, per perseguire con volontà il nostro scopo, trasformando la nostra volontà in azione.
Steiner aveva perseguito il suo scopo, aveva trasformato il suo anelito in azione concreta nel momento in cui aveva fondato la prima scuola Waldorf: una luce sulle macerie ancora fumanti dell’umanità. In quella luce c’era il suo amico Christian Morgenstern. La sua stella del mattino.
Conoscere lo scopo (in tedesco das Ziel)! Scriveva Christian Morgenstern in una poesia pubblicata nel 1914, della quale riporto di seguito solo la prima strofa:
Wer vom Ziel nicht weiß,
kann den Weg nicht haben,
wird im selben Kreis
all sein Leben traben;
kommt am Ende hin,
wo er hergerückt,
hat der Menge sinn
nur noch mehr zerstückt.
Senza tradurre, ma cogliendo il senso profondo di queste parole, potremmo dire che chi attraversa la vita senza sapere nulla dello scopo, non fa che trascorrerla girando in tondo nello stesso cerchio, arrivando alla fine senza aver incontrato la verità. Senza aver realizzato “la vera, piena natura umana” (R. Steiner, La Filosofia della Libertà, cap. XIII, O.O. 4), non perché deve, ma perché vuole. Il perseguimento dello scopo morale della vita come atto di volontà, non come dovere imposto dall’esterno. Come dice Steiner appunto nel sopra citato capitolo de La filosofia della libertà:
“Ciò che si chiama il bene non è quello che l’uomo deve, ma quello che egli vuole allorché egli esplica la vera e piena natura umana.”
Come maestra di tedesco ho la possibilità e il privilegio di portare ai miei alunni alcune poesie di Christian Morgenstern in lingua originale, conservandone così intatta la perfetta musicalità e la bellezza della parola.
In quinta classe, ad esempio, quando i bambini affrontano l’epoca di botanica, ci avventuriamo di notte in un bosco da sogno, in cui un uccellino si sta addormentando su un ramo. Piano piano la palpebra si abbassa e il bosco si trasforma in un sogno, in un luogo magico profondo e festoso. È notte, certo, ma la luna si alza lassù nel Cielo e mentre l’ugola dell’uccellino sognante cinguetta flebilmente, si sente in lontananza il canto delle stelle.
Questa poesia di Christian Morgenstern si intitola Traumwald (il bosco da sogno, o bosco sognante). Recitando questa poesia, sembra proprio di esserci, in quel bosco magico, di sentire il coro delle stelle.
Ognuno immagina il suo bosco, vede l’uccellino alla luce della luna, ne sente il debole cinguettio e, in lontananza, sente il coro delle stelle. Ognuno dentro di sé se ne fa un’immagine.
Ecco alcune trascrizioni della poesia con disegni:
Ognuno di noi è nel bosco e può, se vuole, ascoltare il coro delle stelle.
m. Francesca Fusaro