News

LA PITTURA IN QUINTA CLASSE

L’ARTE DELLA PITTURA NELLA PEDAGOGIA WALDORF

 
Dipingere non è un gioco da ragazzi e i nostri, di ragazzi, lo sanno bene.

La serietà e l’impegno che ripongono in questa esperienza e nella quale vengono accompagnati dai primi anni di scuola ne è la dimostrazione.

Una composizione pittorica si realizza attraverso due mezzi: la forma e il colore.

Le prime esperienze pittoriche che i bambini compiono sono di profonda immersione nelle qualità del colore.

Kandinsky ci dice che il colore ha una sua forza psichica, che fa emozionare l’anima. Il colore, o meglio i colori, hanno un loro carattere e ognuno dialoga in modo differente con la nostra interiorità. Questo ci permette di comprendere il valore della possibilità di vivere un’esperienza artistica incentrata sul colore, in cui i bambini possono, facendo, cogliere altri linguaggi e attraverso di essi esprimere un’altra parte di sé, un sentire profondo che a poco a poco matura e necessita di manifestarsi.

Gradualmente, negli anni, i bambini incontrano la forma, come manifestazione di movimenti che diventano gesti, attraverso i quali potranno rappresentare l’immagine che colgono del mondo che percepiscono e vivono.

La pittura diventa così la possibilità di sperimentare in altro modo, a un altro livello, una poesia o una fiaba, di immergersi in un’antica civiltà o in un paesaggio.

L’acquerello su carta bagnata è la tecnica proposta, essa permette di incontrare, in modo vivo, diretto e sano, gli elementi sopra citati, ma padroneggiarla richiede tanto impegno. Già. E gli stessi insegnanti lo sanno bene.

Dipingere prevede prepararsi, provare, lasciarsi andare e allo stesso tempo essere presenti; significa accogliere sfide, cambiare qualcosa di sé attraverso lo sforzo di uscire da un’abitudine, allenare lo sguardo, metterlo al servizio, accogliere sfumature, dettagli, accompagnare il movimento che diventa impronta.

A ben vedere la pittura non educa solo il sentimento, ma anche la volontà, alla dedizione, aprendo così le porte a un pensiero vivente e immaginativo capace di cogliere nelle cose materiali e nelle cose astratte la manifestazione dell’elemento spirituale.

Coltiviamo l’arte nell’essere umano, perché esso possa ricercare e ritrovare la sorgente della propria essenza, perché possa manifestarsi la dignità che lo rende tale.

Uno speciale e sincero ringraziamento va a Patrizia Pantano, formatrice di grande esperienza e sensibilità, che accompagna da anni gli insegnanti del Collegio nel loro percorso di preparazione, come educatori, ma ancora prima come persone, attraverso l’arte.

 

Quando vengono scosse religione, scienza e morale, quando i sostegni esterni stanno per crollare, l’uomo distoglie lo sguardo dall’esteriorità e lo rivolge a sé stesso.

La letteratura, la musica e l’arte sono i campi i cui la svolta spirituale comincia a manifestarsi più sensibilmente.

W. Kandinsky, Lo spirituale nell’arte, 1910

 

Per Il Collegio Insegnanti, Sara Piccinini


CALENDARIO

DONA IL TUO 5 PER MILLE ALLA SCUOLA


VISITA LA PAGINA FACEBOOK